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Curiosità
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 La
tradizione del "maggio" che si festeggia ancora in Italia centrale deriva
dalla antiche feste pagane, dedicate alla dea Flora, con cui si accoglieva
la stagione primaverile. L'etimologia del maggio è legata a Maja,
una delle più antiche divinità laziali, la madre di Ermes
di origine greca; questa dea della fertilità agreste nel Medioevo
subì l'influsso delle popolazioni nordiche che introdussero nel
rito centrale della festa l'albero, simbolo di rigenerazione e di forza,
che ancora oggi compare in tutte le manifestazioni dove si celebra la ricorrenza.
Ci sono due
forme con cui si celebrano questi riti, la prima prende il nome di maggio
lirico, la seconda maggio drammatico.
Il maggio
lirico si svolge nella notte fra il 30 aprile e il primo maggio (l'antico
calendimaggio): gruppi organizzati si muovono per poderi e case della campagna:
quello drammatico è invece una vera e propria rappresentazione scenica
con tanto di testo basato su una storia cavalleresca, mitologica o religiosa.
IL MAGGIO DRAMMATICO
Secondo lo
studioso Alessandro D’Ancona, il maggio drammatico è una “derivazione
naturale” del maggio lirico e trae origini dall’antica consuetudine di
rappresentare le laudi in particolari festività religiose, laudi
scritte anche da grandi poeti, come quelle di Jacopone da Todi. Queste
sacre rappresentazioni (per esempio Donna de Paradiso di Jacopone) sarebbero
quindi all’origine del dramma che nei secoli si amplierà fino a
divenire uno spettacolo vero e proprio, rappresentato in spazi pianeggianti
all’aperto, con tanto di testo, il pubblico disposto in circolo attorno
agli attori recitanti; molto probabilmente per una più realistica
lettura popolare delle storie sacre, che risulta assai più immediata
e comprensibile che non i grandi cicli di affreschi (la Bibbia dei poveri)
che adornavano le chiese. Gli argomenti narrati dal maggio drammatico sono
quelli derivati dai testi sacri (Antico e Nuovo testamento), dalle leggende
sulle vite dei Santi (Leggenda aurea); più tardi si passò
alle leggende del ciclo cavalleresco e a quelle dei cicli classici, argomenti
che prevalsero senza tuttavia escludere la materia sacra. La strofa usata
è quasi sempre la quartina di ottonari derivata dal maggio lirico. |
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